Festa civile e diocesana dei lavoratori
09:30: Festa diocesana dei chierichetti
10:30: S. Messa per la festa diocesana del lavoro
09:00: Incontro dei Vicari Foranei
20:30: Il lavoro, un'alleanza sociale generatrice di speranza
20:45: Preghiera del rosario per le vocazioni
19:00: S. Messa nella giornata di preghiera per le vocazioni di speciale consacrazione
18:00: Festival Biblico: «Nei giorni fiorisca il giusto» (Sal 72,7)
19:30: Incontro dei membri del Consiglio Pastorale Diocesano
20:30: Scuola di preghiera per giovani
21:00: Festival Biblico: «Voglio svegliare l’Aurora» (Sal 108,3)
09:30: Festival Biblico: «Le montagne innalzino pace al tuo popolo»
15:00: Festival Biblico: "Avere (ancora) fiducia"
16:30: Festival Biblico: «Ha creato i cieli con sapienza» (Sal 136,5)
18:00: Festival Biblico: "Disarmare la comunicazione"
21:00: Festival Biblico: "Ascolta, Signore, la mia voce"
AC: Festa diocesana degli incontri
62ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni
07:30: Festival Biblico: «Dal tuo orizzonte lontanissimo mi scavi» (Sal 139)
10:00: Festival Biblico: «Fa’ che io sappia quanto sono fragile» (Sal 39, 3-5)
14:30: S. Messa nella festa dell'ACR
15:00: Festival Biblico: "Il desiderio come fattore umano"
16:30: Festival Biblico: «Dal grembo di mia madre» (Sal 22,11)
18:00: Festival Biblico: "Nel silenzio, riflettete nei vostri cuori (Sal 4, 5)"
21:00: Festival Biblico: "Caraluce. Riscoprire la gratitudine e la meraviglia"
Prende il via a Vittorio Veneto l’iniziativa culturale “Curiosando in archivi”, curata dall’Archivio Diocesano, articolata quest’anno in tre conferenze che si terranno nella sede presso il Seminario. Il primo appuntamento è venerdì 28 alle 20.30 sul tema “Quando le famiglie parlano: come la ricostruzione delle parentele può svelare il modello sociale”, con l’intervento di Lucia Carle.
Ogni famiglia ha una storia, ma la “Storia” sembra ignorare le nostre famiglie, e al massimo occuparsi di quelle che hanno segnato i grandi eventi o avuto grande potere. Eppure, la storia delle famiglie è la chiave che più di molte altre ci consente di accedere alla conoscenza del modello sociale che regge la dinamica profonda, di lungo periodo, della nostra società. La struttura di una società e le sue evoluzioni non sono frutto del caso, né di mutazioni improvvise dettate da fattori esterni o da norme astratte. I comportamenti collettivi, come gli stessi andamenti demografici, rispondono in realtà a un “modello” le cui regole sono sì il frutto di numerosi fattori, dall’economia alla geografia, dalla religione alla tecnologia disponibile, ma esistono solo nella misura in cui sono le famiglie a praticarle nel loro vissuto. Questa dinamica avviene sul lungo periodo e ovviamente non è percepita in quanto tale da chi la sta vivendo. È però rintracciabile e ricostruibile attraverso lo studio dei comportamenti familiari sottintesi dai dati grezzi degli archivi. E in questo senso le famiglie “parlano”. Così attraverso i dati dei matrimoni ci raccontano le loro strategie volte a mantenere o migliorare una posizione sociale, costruendo e consolidando una rete di alleanze, e ci svelano aree matrimoniali che sono indici delle aree di gravitazioni e di scambi economici. I dati delle nascite e dei decessi invece, illustrandoci l’andamento demografico, lasciano intravedere molti aspetti delle condizioni sanitarie e della speranza di vita che a sua volta incide sulle strategie messe in atto per la sopravvivenza della famiglia. Sono questi alcuni esempi dei dati che si possono ricavare dalla ricostruzione delle famiglie, al di là del semplice albero genealogico. Quest’ultimo, che potrebbe sembrare a molti l’aspetto più interessante, in questo approccio è solo uno degli elementi utili ad inquadrare il percorso di una famiglia nel suo contesto e a chiarirne il ruolo sociale, le evoluzioni, nonché la capacità di reagire e adattarsi ai cambiamenti nelle varie epoche.
Se è facile capire perché la storia della propria famiglia interessi, poche cose della cultura generale oggi sembrano spiegare perché continuiamo a interessarci al nostro passato e perché questo bisogno di conoscenza spesso rimanga insoddisfatto. Sapere da dove veniamo, come siamo stati, non solo è un processo fondamentale della costruzione della civiltà nonché dell’identità collettiva e personale, ma è anche una premessa molto importante per pensare il presente e progettare il futuro. Proprio perché questo processo può avere conseguenze rilevanti, l’approccio deve essere corretto e l’acquisizione di una conoscenza storica deve fornire risposte che aiutino a capire la struttura profonda di organizzazione della società. E approccio corretto significa innanzitutto cercare i dati alla fonte, ovvero negli archivi, che conservano la documentazione dei dati essenziali.
Storica e antropologa, specialista dell’identità sociale e culturale collettiva, docente di Antropologia Storica degli Insediamenti Umani alla Facoltà di Architettura di Firenze e Histoire de la Famille a l'EHESS di Parigi, Lucia Carle sta da alcuni mesi “curiosando” anche nel nostro Archivio Diocesano. Ha sviluppato e diretto diversi progetti di ricerca nazionali ed europei che hanno applicato la sua metodologia in vari studi su Piemonte, Valle d'Aosta, Toscana e realtà francesi e spagnole. In particolare, ha diretto l'indagine sull'identità urbana in Toscana presso l'Istituto Universitario Europeo di Fiesole e ha svolto indagini per il Ministero della Cultura francese e per numerosi enti pubblici in Piemonte e Toscana finalizzate all’analisi territoriale preliminare ai progetti di pianificazione e sviluppo del territorio nonché alla sua valorizzazione. I riferimenti ai vari libri e saggi che ha pubblicato sono reperibili in rete.
Curiosando vi aspetta in archivio venerdì 28 aprile alle ore 20.30 per partecipare alla conferenza di Lucia Carle “Quando le famiglie parlano: come la ricostruzione delle parentele può svelare il modello sociale.
Francesca Girardi, Nadia Giacomini
Archivio Diocesano