Il cammino del Catecumenato
 

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Il cammino del Catecumenato

"Il catecumenato non è una semplice esposizione di dogmi e di precetti, ma una formazione a tutta la vita cristiana e un tirocinio debitamente esteso nel tempo, mediante i quali i discepoli vengono in contatto con Cristo, loro maestro. Perciò i catecumeni siano convenientemente iniziati al mistero della salvezza e alla pratica delle norme evangeliche e, mediante riti sacri, da celebrare in tempi successivi, siano introdotti nella vita della fede, della liturgia e della carità del popolo di Dio"

Concilio Vaticano II, "Ad Gentes", 14;
Cfr. CEI, Nota pastorale "L'iniziazione cristiana" (1997), n. 18

Breve storia

Il Catecumenato è una delle più antiche strutture ecclesiali, recentemente riscoperta e riproposta dal Concilio Vaticano II.

  • Nel Nuovo Testamento: Mt 28,19-20; At 2,36-42; 8,26-38; 1 Cor 10,1-4; Ef 5,26.29; 1 Ts 1,9-10 ecc...
  • In epoca post-apostolica: Tradizione Apostolica (Roma, inizi III sec.); "Diario d'Eteria" (metà del IV sec.);
  • Tra il VI e VII sec.: il catecumenato degli adulti scompare per vari motivi, ma riprende a metà del 1800 per opera dei missionari.
  • 1962: riforma del rito del battesimo;
  • 1965: Concilio Vaticano II: decreto Ad Gentes, n.14: Catecumenato e iniziazione cristiana;
  • 1972: Ordo initiationis christianae adultorum (OICA);
  • Il programma pastorale degli anni '70 della Chiesa italiana "Evangelizzazione e Sacramenti" propone di dare incremento all'istituto del catecumenato.
  • 1978: l'edizione italiana dell'OICA: Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti (RICA).
  • Note pastorali recenti fondamentali dei vescovi italiani:
    • 1997: L'iniziazione cristiana. Orientamenti per il catecumenato degli adulti;
    • 1999: L'iniziazione cristiana. Orientamenti per l'iniziazione dei fanciulli e dei ragazzi dai 7 ai 14 anni;
    • 2003: L'iniziazione cristiana. Orientamenti per il risveglio della fede e il completamento dell'iniziazione cristiana in età adulta;
    • 2005: Questa è la nostra fede: nota pastorale sul primo annuncio della fede.

Un cammino con diverse tappe

Il percorso del Catecumenato è caratterizzato da quattro tempi o periodi, scanditi da tre gradi o passaggi, "per i quali il catecumeno avanzando passa, per cosi dire, di porta in porta o di gradino in gradino" (RICA, 6).

  1. Il tempo della prima evangelizzazione o precatecumenato

    Tempo di ricerca, per un periodo più o meno lungo.
    • Passaggio: l'ammissione al catecumenato: "Spetta ai pastori, con l'aiuto dei garanti" e dei catechisti giudicare i segni esterni della giusta disposizione (RICA, 16).
      La celebrazione d'entrata in catecumenato, presieduta dall'Ordinario, è celebrata comunitariamente, di solito all'inizio dell'Avvento, in una parrocchia della diocesi.
  2. Il tempo del catecumenato

    Tempo della formazione cristiana. È un periodo piuttosto lungo e spetta al Vescovo determinare la durata del catecumenato (RICA, 20)): in diocesi attualmente la durata proposta è almeno di due anni. È di fondamentale importanza l'accompagnamento della comunità ecclesiale attraverso precise figure che condividono il percorso.
    • Passaggio: l'elezione o chiamata decisiva che si fa la prima domenica di quaresima. La celebrazione dell'elezione, presieduta dall'Ordinario, costituisce "il cardine di tutto il catecumenato" (RICA, 23). È bene celebrarla in un'unica parrocchia riunendo i catecumeni.
  3. Il tempo della purificazione e della illuminazione

    Tempo che coincide con la Quaresima. Nella IIIa, IVa e Va domenica di Quaresima, è bene celebrare gli "scrutini", la consegna del Simbolo della fede e la preghiera del Signore, il rito dell'"Effatà", l'unzione con l'olio dei catecumeni; può essere fatto nelle rispettive parrocchie.
    • Passaggio: nella Veglia Pasquale in Cattedrale gli eletti ricevono dal Vescovo i sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell'Eucaristia.
  4. Il tempo della Mistagogia

    Tempo destinato ad approfondire, nelle domeniche di Pasqua, i misteri celebrati, il senso della fede, della Chiesa e del mondo. "Dopo i sacramenti dell'iniziazione cristiana, la comunità insieme con i neofiti prosegue il suo cammino nella meditazione del Vangelo, nella partecipazione all'Eucaristia e nell'esercizio della carità, cogliendo sempre meglio la profondità del mistero pasquale e traducendolo sempre più nella pratica della vita" (RICA, 37).

Indicazioni concrete

Cosa fare quando arriva una richiesta da parte di un adulto o di un ragazzo in età scolastica?

  1. Quando una persona manifesta il desiderio di diventare cristiana, si prenda sul serio la sua richiesta e la si inviti a rivolgersi, o meglio ancora la si accompagni dal proprio parroco o da un altro sacerdote.
    Qualora sia un altro sacerdote a ricevere questa domanda, egli prenda contatti tempestivamente con il parroco "territoriale" del richiedente.
  2. Il sacerdote accolga il candidato con cordialità e interesse, cercando di cogliere le motivazioni della sua richiesta, approfondendo con discrezione la storia personale e la situazione da cui proviene.
    Il sacerdote, resosi conto della serietà della domanda, inviti la persona a redigere una richiesta all'Ordinario diocesano accompagnata da una lettera del sacerdote che ne spieghi le motivazioni.
    Si dà avvio al tempo del pre-catecumenato che varia in rapporto all'individuo e alla sua storia, ma è importante viverlo senza fretta, giungendo ad una prima adesione di fede. È importante che l'accompagnamento sia fatto da laici, preferibilmente da una coppia di sposi.
  3. È da tener presente che le motivazioni più urgenti non sempre sono quelle più importanti. La richiesta di matrimonio con un cristiano, ad esempio, non è un motivo sufficiente per affrettare i tempi di un cammino che ha bisogno di conoscenza, conversione e accoglienza, coinvolgimento pieno e libero nella fede. Se vi fosse da parte di un cristiano l'esigenza di sposare un non battezzato in tempi brevi, si può chiedere all'Ordinario la dispensa per disparità di culto. Tale matrimonio diviene sacramento nel momento in cui la parte non cristiana riceve il Battesimo.
  4. Trascorso il pre-catecumenato, inizia il catecumenato vero e proprio. Esso prende avvio con il Rito di ammissione e l'iscrizione del nome nel registro diocesano dei catecumeni, custodito dall'incaricato diocesano. Tale iscrizione fa fede per determinare il cammino catecumenale successivo. Il tempo più adatto per tale celebrazione è l'Avvento.
  5. È importante che il cammino catecumenale sia inserito nella pastorale ordinaria e non abbia solo un carattere esclusivamente dottrinale, ma sia una introduzione alla vita della Chiesa che si esprime nella preghiera personale, nella partecipazione alle celebrazioni liturgiche e alla testimonianza della carità. È importante che il catecumeno avverta vivamente attorno a sé la presenza della comunità.
  6. Per i ragazzi in età scolastica, dai 7 ai 14 anni, che domandano di essere battezzati, si fa la domanda all'Ordinario e in considerazione dell'età, della frequenza al catechismo, sarà concordato un percorso specifico di preparazione ai sacramenti. Ordinariamente li si inviti a partecipare alla catechesi normale nel gruppo della loro età.
  7. Dovrà essere motivo di studio e di attenzione il cammino catecumenale di giovani e adulti battezzati da piccoli e che non hanno più completato l'iniziazione cristiana o di battezzati che chiedono di ricominciare e di riscoprire e vivere una fede abbandonata da tempo. Su questo dà orientamenti la terza parte della nota pastorale dei vescovi.
  8. Sarà compito del Servizio diocesano per il Catecumenato elaborare itinerari catechistici per i catecumeni, itinerari formativi per gli accompagnatori e avviare una organizzazione, se le necessità lo richiedono, anche in sede foraniale.



 
 
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