Coordinamento Pastorale
 

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Il Vescovo presenta l'avvio della Fase Tre del Convegno, con fratel Enzo Bianchi

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pubblicato sabato 18 febbraio 2012



Il Vescovo: fratel Bianchi ci offrirà una lettura sapienziale e profetica
che farà da traccia ai lavori di gruppo

 

Succede per tante novità di vita. All'inizio la forza d'inerzia della routine, ma anche una certa paura dell'ignoto, frenano il nostro coinvolgimento. Ma quando ci rendiamo conto che la novità è cosa buona, la titubanza e lo scetticismo si allontanano per lasciare spazio alla partecipazione e all'entusiasmo. È quanto sta avvenendo - per ammissione dello stesso Vescovo - con il Convegno ecclesiale diocesano, ormai prossimo a entrare nel vivo: "Il Convegno è partito un po' in sordina. Le comunità cristiane, già alle prese con un ritmo intenso di attività, erano impaurite da questa novità. Con la Fase Due, però, l'atteggiamento è decisamente cambiato. La scelta di invitare chiunque lo desiderasse a far sentire la propria opinione, in piccoli gruppi, è stata accolta molto favorevolmente. Si è creata una significativa partecipazione e anche una certa attesa, specie da parte dei laici. Devo dire che traggo dallo sviluppo del Convegno dei motivi di consolazione e di fiducia".

Certo, il Vescovo è ben cosciente che il Convegno non sarà un medicamento miracoloso. "Non mi aspetto che risolva tutti i nostri problemi - osserva - ma che ci offra una lettura e un approfondimento della nostra realtà di Chiesa, in modo tale da individuare percorsi per i prossimi anni".

In questo ci sarà di aiuto il priore della comunità di Bose, fratel Enzo Bianchi. Sarà fratel Enzo ad aprire ufficialmente la Fase Tre, la sera di venerdì 2 marzo nella palestra delle Giuseppine a Vittorio Veneto. Negli scorsi giorni il Vescovo e il Vicario generale hanno incontrato il priore a Bose per illustrargli senso e scopo del Convegno. È stato un confronto molto caloroso, all'insegna di una vera convivialità. "Abbiamo chiesto a fratel Enzo di aiutarci, la sera del 2, a comprendere quali siano le condizioni per abitare oggi con fede la terra e quali siano le possibili direzioni di percorso per il futuro - spiega il Vescovo -. La sua sarà una lettura sapienziale e profetica che farà da traccia ai lavori di gruppi che inizieranno il mattino di sabato 3".

Speranza e fiducia sono le due parole che ricorrono più frequentemente nel lessico del Vescovo. "Non dobbiamo farci prendere dal catastrofismo ecclesiale. Sicuramente ci sono delle difficoltà, ma queste devono spronarci a diventare ancora più autentici, per essere davvero sale e lievito. In generale è questo che sta emergendo dalle schede elaborate dai gruppi nella Fase Due. Si insiste sulla necessità di forti esperienze di fede, di coerenza tra fede e vita con l'adozione di nuovi stili di vita, di aiutare tanti adulti disorientati a trovare una direzione per la propria esistenza. In una parola c'è la richiesta di rinforzare la dimensione missionaria della nostra Chiesa per riavvicinare chi si è allontanato".

Federico Citron




 
 
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