Festa civile e diocesana dei lavoratori
09:30: Festa diocesana dei chierichetti
10:30: S. Messa per la festa diocesana del lavoro
09:00: Incontro dei Vicari Foranei
20:30: Il lavoro, un'alleanza sociale generatrice di speranza
20:45: Preghiera del rosario per le vocazioni
19:00: S. Messa nella giornata di preghiera per le vocazioni di speciale consacrazione
18:00: Festival Biblico: «Nei giorni fiorisca il giusto» (Sal 72,7)
19:30: Incontro dei membri del Consiglio Pastorale Diocesano
20:30: Scuola di preghiera per giovani
21:00: Festival Biblico: «Voglio svegliare l’Aurora» (Sal 108,3)
09:30: Festival Biblico: «Le montagne innalzino pace al tuo popolo»
15:00: Festival Biblico: "Avere (ancora) fiducia"
16:30: Festival Biblico: «Ha creato i cieli con sapienza» (Sal 136,5)
18:00: Festival Biblico: "Disarmare la comunicazione"
21:00: Festival Biblico: "Ascolta, Signore, la mia voce"
AC: Festa diocesana degli incontri
62ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni
07:30: Festival Biblico: «Dal tuo orizzonte lontanissimo mi scavi» (Sal 139)
10:00: Festival Biblico: «Fa’ che io sappia quanto sono fragile» (Sal 39, 3-5)
14:30: S. Messa nella festa dell'ACR
15:00: Festival Biblico: "Il desiderio come fattore umano"
16:30: Festival Biblico: «Dal grembo di mia madre» (Sal 22,11)
18:00: Festival Biblico: "Nel silenzio, riflettete nei vostri cuori (Sal 4, 5)"
21:00: Festival Biblico: "Caraluce. Riscoprire la gratitudine e la meraviglia"
Mostra gli articoli dell'Ufficio per il Coordinamento della Pastorale
(Altri testi del Coordinamento riguardano i Piani Pastorali e la pastorale d'insieme)
pubblicato giovedì 1 agosto 2013
In un quotidiano locale sono apparsi, a più riprese in questi giorni, titoli di questo genere: "Diocesi: funerali con pianto limitato"; "Commozione sì, ma contenuta"; "Funerali, vietati i canti non sacri". Si riferiscono ad alcune indicazioni che il vescovo Corrado ha dato ai parroci riguardanti la celebrazione religiosa dei funerali. L'Azione aveva spiegato le indicazioni con un articolo firmato dal vicario generale monsignor Zagonel nel n. 27 del 30 giugno scorso, presentando e motivando le note.
Sono titoli assai superficiali, ma coerenti con il contenuto degli articoli che travisano completamente il senso delle indicazioni del Vescovo. Egli parla ovviamente della celebrazione religiosa, ma la giornalista (nonostante fosse stata rinviata a documentarsi leggendo l'articolo chiaro ed esauriente de L'Azione) non si cura di fare distinzioni evidenti, ma parla in maniera generale della perdita dei propri cari e della inopportuna intromissione della chiesa nelle espressioni di questo dolore. Arriva al punto di accogliere "le proteste di chi giudica il regolamento un segno di distanza della chiesa dal dolore di chi soffre".
Le indicazioni del Vescovo hanno come tema principale il fatto della dispersione delle ceneri in natura. Riguardo a questa prassi egli ribadisce la contrarietà della fede cristiana, dal momento che essa può facilitare la perdita di fede nella risurrezione del corpo individuale o anche la scomparsa del pensiero della morte e del ricordo del defunto. Nonostante questa contrarietà, il Vescovo precisa che le esequie ecclesiastiche vanno celebrate anche in questi casi, a meno che non sia chiaramente provato che la scelta è stata fatta per motivi contrari alla fede.
In occasione di questa precisazione aggiunge altre indicazioni riguardanti la celebrazione liturgica che non è semplicemente una espressione del dolore per la morte, ma un momento di preghiera perché il defunto venga accolto da Dio nella sua vita eterna, grazie alla salvezza che Gesù ha ottenuto con la sua morte e risurrezione.
È chiaro che ognuno ha diritto di esprimere il suo dolore e di elaborare il suo lutto come vuole, ma se chiede la celebrazione cristiana deve rispettarne la natura. I canti, ad esempio, devono esprimere questa fede. Anche eventuali interventi devono essere coerenti con questo momento. Su questo punto si era diffusa la pratica di interventi finali sproporzionati e soprattutto spesso in contrasto con il senso della celebrazione. Il Vescovo ha preferito eliminare, normalmente, questa abitudine. I ricordi devono essere manifestati al di fuori della celebrazione accettando, in chiesa, solo brevi preghiere per il defunto al momento della preghiera dei fedeli. Altre indicazioni riguardano i fiori e la raccolta delle offerte.
Per chi vuol capire e non dilettarsi in annunci scandalistici, si tratta di norme del tutto ragionevoli e coerenti con la celebrazione della morte secondo la fede.
don Gian Pietro Moret
(da L'Azione, n. 30 del 21/7/2013)