16:00: Concerto per la pace
16:00: Inaugurazione dei restauri dei santuari di S.Augusta e della Madonna della Tosse
09:00: Riunione del Consiglio Presbiterale
20:30: In ricordo di don Antonio De Nardi
15:30: "Vieni e seguimi"
19:00: Presentazione del percorso missionario "Andiamo oltre" 2024
09:00: S. Messa per il Dialogo Ecumenico
16:00: Fuori C'entro - Meeting diocesano adolescenti
Con lunedì 15 marzo 2021, a seguito del decreto-legge approvato il 12 marzo dal Governo, anche le nostre Regioni entreranno in zona rossa.
Il Vescovo ha scritto ai Parroci dando alcune indicazioni:
Premessa
Il rispetto rigoroso delle diverse normative deve essere visto come la doverosa tutela della salute di chi partecipa alle varie attività di natura religiosa ed educativa promosse dalla Chiesa e si inserisce nel quadro del suo impegno a favore delle persone, in particolari degli ammalati, dei sofferenti e dei bisognosi, che si esprime attraverso la preghiera, l’ascolto, l’accompagnamento e il concreto aiuto. Un impegno che anche in questa fase non deve venir meno nella nostra diocesi.
Il DPCM 2 marzo 2021 e il decreto-legge approvato ieri nulla innovano circa l’apertura delle chiese, l’accesso ai luoghi di culto e le funzioni religiose (art. 12).
In zona rossa le chiese restano aperte, secondo il consueto orario, e con il rispetto delle normative di sicurezza sanitaria da tempo in vigore. È possibile accedere alla chiesa più vicina alla propria abitazione, esibendo a richiesta l’autocertificazione (“per situazione di necessità”). Si tenga presente quanto precisato da una FAQ del Governo a proposito delle zone rosse: “È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Infatti, l’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, si possa esibire o rendere la autodichiarazione prevista per lo spostamento lavorativo o di necessità”.
Se non è accessibile una chiesa all’interno del proprio comune, analogamente a quanto previsto per altre attività ritenute necessarie, è possibile accedere a quella aperta più vicina anche se sita nel territorio di altro comune.
Come ricordato, il DPCM 2 marzo 2021 e quello di ieri non modificano quanto stabilito dal protocollo del 7 maggio 2020 con le successive precisazioni. Quindi, come già avvenuto nelle feste di Natale, le celebrazioni saranno possibili prestando doverosamente attenzione ai consueti obblighi: ingressi separati e controllati, igienizzazione delle mani e degli ambienti, uso delle mascherine, distanziamento, numero massimo di posti, ecc.
Si ricordano in particolare alcune disposizioni: distanziamento di almeno 1,5 metri tra i cantori; raccolta delle offerte in appositi cestini o con ceste munite di bastoni, ma sempre dopo la Comunione; il lavaggio regolare delle suppellettili liturgiche. Inoltre è decisiva la presenza di un servizio di accoglienza.
Le varie indicazioni valgono per le celebrazioni eucaristiche (anche esequiali) e per le altre funzioni religiose (celebrazioni sacramentali della Penitenza, liturgie della Parola, liturgia delle ore, santo rosario, adorazione eucaristica, incontri di preghiera, esequie senza Messa, ecc.).
Resta il divieto delle processioni e anche della via crucis all’aperto in forma processionale.
Per i sacramenti della Iniziazione Cristiana rimane la possibilità della loro celebrazione, a condizione di mantenere un rigoroso rispetto delle norme più volte richiamate. In ogni caso sarà comunque opportuno accogliere e rispettare l’eventuale scelta da parte di qualche famiglia di rinviare la celebrazione ad altra data.
Per motivi di prudenza, ritengo invece del tutto opportuno rinviare la celebrazione della prima confessione.
In zona rossa è possibile partecipare a una funzione religiosa giustificando lo spostamento dalla propria abitazione per “situazione di necessità”, pronti a esibire se richiesta (o compilare al momento) l’apposita autocertificazione. Come per l’accesso a una chiesa, anche in questo caso si è tenuti a frequentare le funzioni celebrate nella chiesa più vicina alla propria casa, intendendo quella della propria parrocchia di appartenenza. Qualora, soprattutto nel caso di unità pastorali, la funzione religiosa è prevista in una chiesa o parrocchia vicina al di fuori del territorio comunale, è possibile parteciparvi sempre muniti di apposita certificazione.
Si può partecipare a funzioni religiose in altre località al di fuori delle zone stabilite, solo per motivi di necessità (per esempio, la partecipazione alle esequie di un parente; la funzione di padrino per un battesimo o una cresima) e con autocertificazione.
I sacerdoti, i diaconi, i sacrestani, gli organisti, i volontari ecc. che hanno la necessità di intervenire a una funzione religiosa possono giustificare lo spostamento per “comprovate esigenze lavorative”.
Per quanto riguarda la Missa Chrismatis si prenderà una decisione nella prossima riunione dei Vicari foranei.
L’essere in zona rossa comporta l’impossibilità di svolgere in presenza le attività educative dell’infanzia e le attività scolastiche di ogni ordine e grado. Si stabilisce pertanto che anche le attività e le catechesi per bambini, ragazzi, adolescenti e giovani si svolgano tutte in modalità on line (utilizzando anche il materiale preparato dall’Ufficio catechistico diocesano) e, per i più giovani, facendo tutto il possibile per favorire il coinvolgimento delle famiglie
Resta la possibilità di tenere alcuni momenti di preghiera in chiesa, in prossimità o in preparazione alle feste pasquali.
È opportuno che si svolgano tutte, a livello parrocchiale e associativo, con modalità non in presenza. Eventuali eccezioni dovranno garantire in modo rigoroso le condizioni di sicurezza.
Le proposte formative diocesane previste in calendario, come anche gli incontri dei consigli diocesani, si svolgeranno on line.
In questo tempo di serie difficoltà anche di natura economica, le attività di tipo caritativo acquistano una particolare importanza e vanno sostenute da tutta la comunità parrocchiale, di unità pastorale e di forania.
Per il loro svolgimento in sicurezza, ci si attenga alle indicazioni date dalla Caritas diocesana.