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Torna il Festival Biblico a Vittorio Veneto

17/05/2022Torna il Festival Biblico a Vittorio Veneto

L’Apocalisse con lo sguardo della teologia, della filosofia e delle arti

Festival Biblico 2022: «e vidi un nuovo cielo e una nuova terra» (Ap 21,1)

 

Inaugura ufficialmente venerdì 20 maggio l’edizione vittoriese del Festival Biblico, storica kermesse partita da Vicenza e diffusa nelle diocesi del Veneto. Per questa nuova edizione, la diciottesima, un tema ambizioso, Apocalisse, che dà significato alla storia e apre una visione nuova e rivelatoria sul futuro. Dal 20 al 22 maggio il calendario di Vittorio Veneto, curato dalla Diocesi di Vittorio Veneto e La chiave di Sophia, prevede come sempre una grande varietà di incontri che ravviveranno Ceneda per tutto il weekend fino allo spettacolo conclusivo della domenica sera a cura dell’Accademia Teatrale da Ponte. Dodici appuntamenti tra dialoghi, meditazioni in cammino, concerti e spettacoli teatrali attendono un pubblico eterogeneo per un festival che vuole incuriosire e far riflettere non solo attraverso le parole della Bibbia ma anche con la filosofia, l’arte, la musica.

 

«Sono già alcuni anni – esordisce il vescovo Corrado Pizziolo – che la diocesi di Vittorio Veneto si è coinvolta nel Festival biblico. Ritengo che sia stata una scelta davvero positiva, che aiuta le persone a cogliere la straordinaria capacità della parola della Sacra Scrittura di illuminare e interpretare le situazioni che stiamo vivendo. Così è anche quest’anno, in cui verrà messo a fuoco il libro dell’Apocalisse. Quando, ad esempio, diciamo “apocalittico“, intendiamo “catastrofico“. In realtà “apocalittico” significa “rivelativo” e – alla luce del contenuto di questo libro – si tratta di una rivelazione piena di speranza. Non si può certo dire che in quest’epoca di sommovimenti e di paure non ci sia bisogno di speranza! Ringrazio vivamente gli organizzatori e auguro che questo evento aiuti tante persone ritrovare motivi di fiducia e di speranza».

 

La Diocesi di Vittorio Veneto propone dunque il realismo dell’Apocalisse, l’annuncio della promessa (e non di una catastrofe imminente) attraverso la quale leggere i cosiddetti “segni dei tempi” e del nostro:il senso della crisi e della speranza sabato 21 maggio alle ore 16.00 con Padre Felice Autieri (Storico, OFMConv Sacro Convento Assisi) e Luigi Gui (sociologo e docente Università di Trieste) che andranno a rileggere i quattro shock globali affacciatisi nel terzo millennio; il rapporto buio/luce con Francesca Rigotti (filosofa) in programma sabato 21 maggio alle ore 18.00; la forza della mitezza in cammino con don Davide Fiocco, (teologo e patrologo) al tramonto sempre sabato 21 maggio; il senso del tempo con la meditazione/passeggiata all’alba domenica 22 maggio verso il Santuario di Sant’Augusta con Ludwig Monti (Monaco di Bose) accompagnato dall’arpa di Giada Dal Cin.

 

«Il tema dell’Apocalisse, che è un tema di rinascita e non di fine violenta come può sembrare, si dimostra sempre più attuale in una primavera che ci traghetta fuori da due anni di pandemia – spiega Elena Casagrande, presidente de La chiave di Sophia –.Anche in questa diciottesima edizione il Festival Biblico vittoriese affianca il testo biblico alla filosofia, all’attualità e alle arti per creare occasioni di riflessione e dialogo. Abbiamo lavorato sodo e con grande affiatamento tra le diverse realtà del territorio e ci auguriamo che questo calendario possa incontrare la curiosità del pubblico».

 

Sono molte le realtà del territorio coinvolte anche quest’anno, a dimostrazione del fatto che soprattutto in una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo la rete è il tessuto vitale di un festival e in questo non bisogna dimenticare di lavorare sulla comunità attraverso la creazione di un progetto comune. Gli eventi vedono dunque la partecipazione, tra gli altri, del Comune di Vittorio Veneto, La Chiave di Sophia, del Centro Teatrale da Ponte, Centro Culturale Humanitas, Museo di Scienze Naturali di Vittorio Veneto, Museo di Arte Sacra, Biblioteca del Seminario, del gruppo lettori della biblioteca Civica di Vittorio Veneto. Molte le realtà che sostengono il festival: la Camera di Commercio Treviso-Belluno, L’azione e Fondazione Dina Orsi, Falmec, Acli Treviso, Banca della Marca, Assicurazione Cattolica Agenzia di Conegliano, N.G.E., Ristorazione Ottavian,

 

«Siamo molto entusiasti che per il secondo anno consecutivo gli organizzatori del Festival Biblico della diocesi di Vittorio Veneto abbiano scelto la nostra città come palcoscenico unico della kermesse – spiega Antonella Ulliana, assessore alla Cultura del Comune di Vittorio Veneto –. Anche per il 2022 il programma si dimostra ricco ed eterogeneo e capace di accendere l’interesse di un pubblico ampio».

 

Poiché il linguaggio simbolico dell’Apocalisse non descrive ma evoca, svela e rimanda a qualcos’altro, portando con sé enigmi, domande irrisolte, promesse e attese, nell’edizione vittoriese l’attenzione per le diverse forme dell’arte quest’anno è particolarmente significativa: il programma verrà infatti inaugurato venerdì 20 maggio alle ore 17.30 con la presenza del biblista Federico Zanetti che presenterà i tratti fondamentali del libro dell’Apocalisse e dell’iconografa vittoriese Nikla de Polo che presenterà l’icona dell’Apocalisse. A seguire alle 21.00 lo straordinario spettacolo dell’attrice Lucilla Giagnoni al Teatro Da Ponte ci aiuterà a comprendere con il linguaggio estetico, liturgico, poetico e metaforico quanto ci appare senza senso, irrazionale e complesso, ritrovando una vera e propria rinascita. E ancora sabato 21 maggio l’incontro biblico sui colori dell’Apocalisse, un vero e proprio viaggio guidato da Cristina Falsarella, direttrice dell’Ufficio Diocesano per l’arte sacra e i beni culturali e Lourdes García Ureña, biblista e docente presso Universidad CEU San Pablo Madrid, alla scoperta dei significati e messaggi veicolati dalla cromaticità di queste pagine.

 

Un festival che vuole coinvolgere anche i più piccoli con le letture per bambini a cura di LeggiamoliForte, sabato 21 maggio alle 15.30 nel Parco Papadopoli e in grado di dialogare con la scienza, come dimostrato dall’incontro con l’astrofisico Piero Benvenuti accompagnato dal teologo don Costantino Rubini che si terrà domenica 22 maggio alle 18 nell’Aula Civica del Museo della Battaglia. Per il format del Biblico Geografia delle fedi il pubblico potrà apprezzare l’incontro di domenica 22 alle 16 nel cortile del Seminario Vescovile con uno sguardo sul futuro del Pakistan, per dialogare sul tema della speranza in contesti difficili.

 

Non manca nemmeno la musica: sempre sabato 21 maggio alle ore 21 presso la Cattedrale di Santa Maria Assunta l'antitesi tra Bene e Male, Vita e Morte, Luce e Tenebra, Spirito e Materia verrà continuamente scandita nei versi dei brani musicali del concerto dell’ensemble La Reverdie. A concludere la sezione artistica e tutta la kermesse domenica 22 maggio alle 21.00 andrà in scena lo spettacolo teatrale “Nulla sarà più come prima. Tutto resterà come prima” sull’opera di Eugenie Ionesco “Il re muore” riadattata dal Centro Teatrale da Ponte, nella quale ritroveremo tutto lo spaesamento e l'affanno di un'umanità che deve fare i conti con la propria finitezza.

 

Info e modalità di prenotazione

Per tutti gli appuntamenti è consigliata la prenotazione.
Per info e prenotazioni https://bit.ly/FestivalBiblicoVittorioVeneto oppure vittorioveneto(at)festivalbiblico.it

 

Tutti i cambi di programma saranno tempestivamente comunicati sul sito www.festivalbiblico.it.

 


 

Che cos’è il Festival Biblico

Il Festival Bibliconasce nel 2005, per iniziativa della diocesi di Vicenza e della Società San Paolo, che ebbero l’intuizione di unire lo stile, quello tipico di un festival, al contenuto, ovvero le Sacre Scritture, per rileggere la contemporaneità e i fatti dell’attualità. Il Festival non ha finalità confessionali ma si propone come un’esperienza spirituale e culturale aperta a chiunque voglia porsi delle domande per provare a capire qualcosa di più del mondo. Nel corso degli anni, il Festival si è ampliato accogliendo le diocesi di Verona, Padova, Adria/Rovigo.

Nel 2017 si è aggiunta la diocesi di Vittorio Veneto e nel 2020 anche la diocesi di Treviso. Il programma del Festival è così sensibilmente cresciuto, offrendo dialoghi, meditazioni, concerti, mostre, cinema, teatro, passeggiate e proposte nel digitale: il tutto realizzato sia nella sede centrale di Vicenza sia nelle altre sedi diocesane. Il tema e le iniziative di ogni edizione del Festival sono delineati da un coordinamento centrale, il cui presidente è mons. Roberto Tommasi, della diocesi di Vicenza, mentre la direttrice generale è Roberta Rocelli, sempre della diocesi di Vicenza.


 



 
 
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