Arte Sacra e i Beni Culturali
 

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Un servizio per le parrocchie

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pubblicato marted́ 7 agosto 2007



Tra i numerosi compiti a cui sono chiamati i parroci vi è pure l'amministrazione dei beni mobili e immobili delle proprie comunità. Si tratta quasi sempre di manufatti di grande valore storico-artistico, soggetti alle ingiurie del tempo e che necessitano di un'attenta manutenzione, ordinaria e straordinaria, per sopravvivere e perpetuarsi in modo quasi indolore di generazione in generazione. Oltre a possedere un valore intrinseco e a costituire espressione di un sorprendente spirito creativo, tali beni rappresentano una preziosa testimonianza della profonda religiosità di quanti ci hanno preceduto. Solo in tale ottica, il compito della loro custodia, da spiacevole incombenza o vera e propria seccatura, imposta e regolamentata peraltro dal Diritto Canonico, si può trasformare per un parroco in un affascinante impegno morale e umano, volto anche al coinvolgimento e alla sensibilizzazione dei propri parrocchiani, in quanto proprietari ed eredi di questi tesori.

Non è facile far fronte a tale responsabilità, almeno per due motivi: innanzitutto, l'attività di "amministrazione delle anime" per un pastore è già pressoché totalizzante; in secondo luogo, alla coscienza del dovere di salvaguardia e ad una forte volontà di provvedervi con sollecitudine, spesso non corrisponde un'adeguata conoscenza delle strade da percorrere per agire correttamente.

Ecco perché abbiamo pensato di utilizzare quel prezioso e frequentato mezzo di comunicazione che è il nostro settimanale diocesano per aiutare i sacerdoti nella quotidiana opera di custodia, conservazione e valorizzazione di tale inestimabile patrimonio, mediante l'istituzione di una rubrica sui beni culturali ecclesiastici dove raccogliere, a cadenza bimestrale, semplici ma efficaci indicazioni. Ad una prima parte, sviluppata di volta in volta intorno ad una specifica proble matica, ne seguirà una seconda, riservata alla descrizione di un caso ad essa pertinente, prescelto nel panorama diocesano in virtù del felice risultato ottenuto.

La trattazione dei singoli argomenti sarà a cura dell'Ufficio per l'arte sacra e i beni culturali e dei tecnici della Commissione che in esso opera, nonché dell'Ufficio amministrativo e di quanti nell'ambito della diocesi rivestono incarichi nel campo dei beni culturali.

Per quanto concerne i contenuti, partendo dalla definizione dei compiti dell'Ufficio per l'arte sacra e i beni culturali e della sua Commissione, si passerà alla presentazione dell'altro imprescindibile partner istituzionale in ordine alla tutela del patrimonio storico-artistico: lo Stato, che agisce nel territorio attraverso le competenti Soprintendenze. Parleremo di catalogazione dei beni mobili, di manutenzione ordinaria e conservazione delle opere, di manutenzione straordinaria, e dunque di restauri, su opere d'arte ed immobili, nonché sulle modalità di presentazione delle domande di autorizzazione per l'esecuzione degli interventi; tratteremo gli aspetti liturgici, l'adeguamento dei presbiteri, l'illuminazione nelle chiese e le soluzioni per gli impianti di riscaldamento, senza tralasciare la realtà degli archivi parrocchiali. Tutto ciò nella speranza che, alla fine dell'operazione, le pagine di questa nuova rubrica divengano per ogni sacerdote una sorta di prezioso vademecum, uno strumento utile a mantenere vitale e parlante il nostro patrimonio d'arte sacra.

don Fabrizio Mariani




(da L'Azione, n. 18 del 29/04/2007)




 
 
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