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"Con questo Papa, Dio ci ha sorpreso"

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pubblicato luned́ 25 marzo 2013



Santiago del Estero - Argentina

Questi otto anni di missione in Santiago del Estero (Argentina), di vita donata agli esclusi, di riflessione e impegno condiviso con le suore Domenicane de Santa Caterina di Siena hanno cambiato la nostra relazione con Dio e marcato la nostra visione teologica ed ecclesiale.

Già le dimissioni di papa Benedetto XVI le abbiamo vissute come un evento storico. E, conoscendo certe realtà interne alla Chiesa, abbiamo sentito come in tutto quello che stava accadendo, Dio stava accompagnando il suo popolo.

Il giorno prima del conclave avevamo fatto con le suore un incontro di preghiera allo Spirito Santo e, come segno di offerta, avevamo scritto su un cartellone le caratteristiche che ci sarebbero piaciute avesse il futuro papa, racchiudendo in esse le realtà della Chiesa che più ci stavano a cuore e che hanno bisogno di una risposta diversa da quella data finora.

Il giorno della fumata bianca ci stavamo preparando per iniziare le attività con le mamme e, alla chiamata delle suore che ci avvisavano che era stato eletto il papa, abbiamo lasciato tutto in sospeso. L'attesa della proclamazione è stata emozionante. Non riuscivamo a capire perché ci sentivamo così se fra tutti i nomi dei preferiti erano molto pochi quelli che, a nostro giudizio, rispondevano alle caratteristiche che ci sarebbe piaciuto vedere nel nuovo papa.

Commentavamo che sarebbe stato bello che il nuovo papa fosse qualcuno che nessuno si aspettava e che per di più rompesse il cerimoniale: sarebbe stato il segno che era un papa che avrebbe iniziato un cambio nella Chiesa, cambio che molti stanno aspettando.

Quando il cardinale Tauran ha annunciato che il cardinale Bergoglio era stato eletto papa ci siamo guardati attoniti domandandoci se era vero quello che avevamo sentito... e poi abbiamo dato sfogo alla nostra allegria con abbracci e urla.

Quello che innanzitutto abbiamo sentito è che, nella nomina di Bergoglio, Dio ci ha sorpreso: il nostro è veramente il Dio della meraviglia e dell'alleanza, della speranza e che non abbandona al suo popolo.

In più, come già si è notato, Bergoglio è una persona semplice, che tiene i poveri al primo posto, che pensa che una Chiesa che non cammina per le strade del mondo ma se ne sta chiusa nei templi non è Chiesa, che riconosce Dio presente nel suo popolo. Infatti, con un gesto profetico e con una visione ecclesiale non gerarchica, si è presentato al mondo intero solo come vescovo di Roma e ha chiesto su di lui la benedizione del popolo di Dio.

Non possiamo dire come sarà il papato di Bergoglio, ma per la sua origine latino-americana e per essere un cardinale che fino a un mese fa ha camminato per la sua arcidiocesi visitando, celebrando e annunciando Gesù fino alla più piccola cappellina dell'ultima baraccopoli, sicuramente farà un apporto alla Chiesa che parte dallo stesso popolo.

Michele, Elettra e Guadalupe Biz



(da L'Azione, n. 12 del 24/3/2013)




 
 
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