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Oltre il campanile - Le Unità Pastorali

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pubblicato marted́ 21 marzo 2006



Presentiamo le 31 "unità pastorali" costituite nella nostra diocesi, che raccolgono le 162 parrocchie distribuite nelle 12 foranie con un totale di oltre 320 mila abitanti. Il nostro Vescovo con fiducia e affetto ci stimola e incoraggia a mettere insieme tutte le forze esistenti per avviare un impegno pastorale intenso e creativo sulla scia della nostra tradizione diocesana. Ci stimola anche a studiare e realizzare una pastorale nuova che, pur continuando ad essere attenta alla Parola di Dio, alla iniziazione cristiana con lo stile pastorale dell'accompagnamento, abbia nuove attenzioni ai bisogni delle persone e delle parrocchie, piccole o grandi che siano. È importante che le parrocchie riconoscano di non essere autosufficienti e gestiscano le loro risorse sul territorio, in sinergia e corresponsabilità con le altre parrocchie vicine.

Che cosa si intende per "unità pastorale"?

L'unità pastorale è un insieme di parrocchie vicine, che hanno alcuni elementi in comune.

Nella nostra diocesi sono di due tipi: parrocchie guidate da più parroci "in solidum", dove uno è il moderatore dell'unità e ognuno è parroco di tutte le parrocchie, e parrocchie guidate da più presbiteri insieme, ognuno dei quali è nominato parroco di una o più comunità, e uno di essi è il moderatore dell'unità. L'unificazione rispetta l'identità di ogni singola parrocchia, che conserva il proprio Consiglio pastorale, il proprio Consiglio per gli affari economici, il proprio archivio parrocchiale. Il vicario episcopale per la pastorale ha curato la preparazione dell'opuscoletto "Le unità pastorali", che contiene le linee guida per un primo avvio del lavoro pastorale. Tale strumento sarà arricchito con la collaborazione di tutti, lungo il cammino di sperimentazione che durerà un quinquennio.

Compito del moderatore dell'unità

Ciascuna unità pastorale ha un moderatore, che è un presbitero scelto tra i parroci dell'unità pastorale con il compito di stimolare le energie e le risorse con stile propositivo, nella costante attenzione al cammino unitario della diocesi. Egli presiede gli incontri dell'unità e coordina il lavoro d'insieme.

Il vicario episcopale per la pastorale farà nascere un'équipe diocesana dei moderatori con lo scopo di seguire tutte le unità pastorali. Presto tutti i moderatori inizieranno un cammino di formazione e concorderanno i primi passi da fare nelle singole unità.

L'équipe dell'unità pastorale

Il moderatore deve quanto prima far nascere nella propria unità un'équipe formata dai presbiteri e dai diaconi, dai vice presidenti e dai segretari dei Consigli pastorali delle parrocchie dell'unità. Essa dedicherà un congruo tempo alla conoscenza reciproca, alla individuazione dei bisogni per avviare una programmazione che tenga conto delle esigenze delle persone e delle comunità cristiane, come pure delle risorse umane disponibili.

La vita dei presbiteri

Per passare da una pastorale che ha come unico protagonista il presbitero ad una pastorale d'insieme partecipata in pienezza dai laici, sarà di primaria importanza che anche i presbiteri di ogni unità si trovino spesso tra loro non solo per tempi di studio, di progettazione e di verifica, ma anche per avviare, attraverso piccoli passi, una vita comunitaria vera e propria. Anche le canoniche dovranno essere attrezzate per ospitare i presbiteri di un territorio.

Alcuni punti fermi

Innanzitutto è necessario puntualizzare che l'unità pastorale non è una super parrocchia: non viene infatti soppressa alcuna parrocchia. L'istituzione dell'unità ha lo scopo di creare una rete di collaborazione tra le parrocchie, migliorare i servizi pastorali, suscitare un crescente spirito missionario, utilizzare nel modo migliore tutte le risorse, promuovere la comunione ecclesiale.

Questo cammino chiede che tutti i membri delle nuove unità diventino missionari. Chiede impegno per proseguire sulla strada della ministerialità laicale mettendo a frutto doni e carismi in servizi e ministeri già esistenti o di nuova nascita. Questa operazione pastorale porta a riconoscere sempre più il ruolo dei laici, in particolare porta a valorizzare maggiormente i laici che hanno acquisito una formazione teologica in vari istituti di teologia, assegnando loro adeguati spazi pastorali.

Le unità pastorali sono un passo decisivo verso l'attuazione di una pastorale d'insieme. Dopo il Concilio Vaticano II la pastorale non è più riservata ai presbiteri, perciò è necessario preparare e realizzare cammini di formazione per tutti. Un laicato, ben preparato e consapevole di essere corresponsabile, offre motivi di speranza per la riuscita di questa nuova esperienza.

La comunione all'interno di una comunità cristiana è allo stesso tempo dono e impegno: è dono da chiedere allo Spirito Santo, è impegno ad offrire la propria disponibilità a vivere secondo il vangelo e ad essere missionario che annuncia e dà testimonianza del Cristo Risorto.

Lo Spirito Santo sollecita tutti, Vescovo, presbiteri e diaconi, consacrati e laici, a mettersi in ascolto con umiltà e attenti alla storia dell'umanità e alle storie di ogni uomo e di ogni donna.

mons. Francesco Toffoli, Vicario episcopale per la pastorale




Articolo tratto da L'Azione del 19 marzo 2006.






 
 
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