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Disposizioni per le riprese fotografiche

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pubblicato giovedì 25 settembre 2008


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Diocesi di Vittorio Veneto

Disposizioni per le riprese fotografiche


Le seguenti disposizioni hanno valore, nei principi e nelle applicazioni, per ogni celebrazione liturgica (sante Messe, matrimoni, battesimi, cresime, prime comunioni, sacre ordinazioni, funerali, ecc.) celebrate nelle chiese e oratori della Diocesi.

  1. Si riconosce che le riprese fotografiche o audiovisive possono costituire un'utile e gradevole memoria di particolari celebrazioni che segnano la vita di un cristiano: rivisitate in tempi successivi, possono non solo richiamare preziosi sentimenti, care presenze o altri particolari, ma anche rinvigorire impegni assunti e descriverne il contesto con maggiore intensità spirituale. Si tenga peraltro presente che la vera efficacia spirituale di tali "memorie" si attua in una coerente vita cristiana e nella continuità della pratica sacramentale e della consapevole appartenenza alla comunità.
  2. Per quanto interessante e brillante possa riuscire la documentazione fotografica o audiovisiva, essa rimane in ogni caso un fatto marginale alla celebrazione, che non può in alcun modo venire alterata o disturbata dall'azione di ripresa nei suoi ritmi e modelli rituali, nei ruoli dei ministri e nella partecipazione dell'assemblea.
  3. In particolare: celebrante, ministri, sposi, ordinandi, genitori, padrini, bambini e altri protagonisti di celebrazioni sacramentali, non si faranno "comandare" nei loro comportamenti dalle esigenze dei fotografo o dalla macchina da presa, ma solo dalla verità della fede e della preghiera che si esprimono e si attuano nel rito: non dovranno né sentirsi né venir messi a disagio. Nel caso che si verificassero situazioni del genere, a giudizio di chi presiede, si arriverà anche al divieto assoluto di ripresa fotografica.
  4. Nella normalità dei casi si seguiranno le direttive qui indicate:
    1. Si determinino uno o due posti nella chiesa, fuori o ai margini del presbiterio in luoghi meno visibili all'assemblea, da dove gli operatori possano fotografare senza disturbare.
    2. Non sono consentiti avanzamenti o spostamenti di operatori in presbiterio; lungo la navata della chiesa potranno muoversi con discrezione e senza spostamenti di apparecchiature ingombranti.
    3. Durante la celebrazione non si faccia uso di flash e non si accendano improvvisamente lampade di grande intensità: il materiale tecnico oggi a disposizione dei professionisti consente riprese fotografiche o cinematografiche anche con una illuminazione normale. Se si rende necessario, si provveda ad una costante maggior illuminazione dell'ambiente fin dall'inizio della celebrazione.
    4. Si faccia presente anche ai fedeli disposti nella navata la sconvenienza dell'uso del flash per le riprese di fotografie: la liturgia non è uno spettacolo da registrare, tanto meno con criteri privatistici, ma un avvenimento da partecipare con fede e devozione che coinvolge la Chiesa e deve coinvolgere direttamente le singole persone. Si può osservare che in molti ambienti e per vari motivi l'uso del flash è severamente proibito; si comprendano quindi anche le esigenze della celebrazione cristiana, né vale prendere esempio dal decadente e abusivo comportamento di qualche ambiente.
    5. Nelle celebrazioni che coinvolgono una pluralità di persone, si scelgano uno o due operatori cine/fotografici, che prestino la loro opera per tutti gli interessati e si invitino i presenti ad astenersi dall'uso di proprie macchine da ripresa.
    6. Gli operatori, incaricati di riprese fotografiche durante le celebrazioni, oltre ad osservare quanto sopra prescritto, curino il rispetto verso i ministri e l'assemblea con la silenziosità e la discrezione di gesti e movimenti, il contegno serio e un atteggiamento, quanto meno, di comprensione della sacralità dell'azione che si sta svolgendo.
  5. Il sacerdote che prepara o dirige la celebrazione (normalmente il parroco o il rettore della chiesa) si farà carico di informare di queste direttive gli operatori del settore, che abitualmente od occasionalmente agiscono nella sua chiesa, e di esigerne l'osservanza. Con loro prenderà in precedenza i necessari accordi, ai quali essi dovranno sottostare.
  6. Dopo la celebrazione ci sarà maggior possibilità di fotografie e di riprese di gruppi o di singole persone, conservando tuttavia il doveroso rispetto al luogo sacro, alla Presenza eucaristica e all'arredo (particolarmente all'altare e agli altri principali elementi del presbiterio).

Il direttore dell'Ufficio diocesano per la pastorale liturgica
Vittorio Veneto, novembre 1991

Confermate nel settembre 2008





 
 
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