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Scuole cattoliche, Vescovi in campo

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pubblicato marted́ 6 ottobre 2009



I vescovi del Nord-Est rilanciano un "patto di corresponsabilità educativa": di tutta la scuola, quella pubblica e quella paritaria, con gli insegnanti, gli alunni e gli studenti, le famiglie. E questo per significare, ancora una volta, che la Chiesa non si limita a battere cassa. Asili nido, materne, elementari e medie parificate, istituti superiori, centri di formazione professionale: un terzo di queste realtà avrebbe già chiuso i battenti, nell'arco degli ultimi due anni, se le famiglie e le parrocchie non fossero intervenute a surrogare la Regione e lo Stato che hanno ridotto i finanziamenti e che garantiscono quelli rimasti con il contagocce, comunque sempre in ritardo.

Ciononostante, le diocesi del Triveneto, consapevoli di quanto la scuola rappresenta in termini educativi, hanno deciso di continuare l'opera. E di estenderla anche alla scuola pubblica.

«Per noi è una questione importante e decisiva - spiega il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia e presidente della Conferenza episcopale triveneta -. Dobbiamo uscire assolutamente, in questa nostra società plurale, che è abitata da una pluriformità di soggetti, da uno stile di contrapposizione conflittuale. Ai vescovi sta a cuore l'educazione di tutti, proprio di tutti, quindi essi non hanno nessuna posizione critica nei confronti della scuola di Stato. Mentre chiedono che questo modello sia allargato, cioè che alla scuola paritaria venga data la possibilità di emergere in tutte le sue necessità, compresa quella economica e finanziaria, tuttavia sono pronti a lavorare insieme a tutti i dirigenti, i professori, gli studenti di tutte le scuole, perché il bene dell'educazione è talmente primario nel nostro Paese, che il futuro ha bisogno di un impegno straordinario».

I vescovi, riuniti il 29 settembre a Zelarino, si sono dichiarati «sinceramente preoccupati» di questa situazione e hanno lanciato una nuova fase di mobilitazione. Si badi, non solo per le scuole dell'infanzia.

Ecco, dunque, le prossime iniziative, così come sono state presentate da monsignor Cesare Nosiglia, delegato dai vescovi per la scuola e la formazione.

La prima: «Di fronte alla grave situazione dei finanziamenti per le scuole dell'infanzia e alle preoccupanti prospettive per i prossimi anni è richiesta al presidente della Regione Veneto l'indizione di una "Conferenza di servizio" tra tutte le realtà interessate per trovare soluzioni operative e immediate».

La seconda: «Nell'ambito della formazione professionale viene avanzata la richiesta d'incontro del "Tavolo scuola-lavoro del Veneto" con la partecipazione di tutte le autorità politiche e scolastiche regionali», per fare il punto su un settore che attraversa difficoltà sempre più gravi.

La terza: per domenica 29 novembre è riproposta l'iniziativa "Scuola aperta", tesa a sensibilizzare e promuovere a livello locale, presso le comunità ecclesiali e civili dei vari territori, le scuole libere e paritarie sempre più viste come "scuole della comunità".

La quarta: sarà indetto un concorso regionale (da svolgersi nel corso del 2010) che coinvolga gli alunni sempre attorno al tema "La scuola della comunità".

Domenica 4 ottobre, intanto, le Consulte diocesane terranno assemblea a Zelarino per discutere di autonomia, federalismo, parità della scuola e patto educativo territoriale.

Francesco Dal Mas




(da L'Azione, n. 42 del 4/10/2009)




 
 
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