Pastorale Sociale
 

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Verso la 48.ma Settimana Sociale dei cattolici italiani, a Cagliari

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pubblicato mercoledì 5 aprile 2017



Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo, solidale

 

Verso la Settimana Sociale di Cagliari: le Linee Guida

Sono state rese note il 23 marzo scorso le Linee Guida in preparazione della 48.ma Settimana Sociale dei cattolici, che si svolgerà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre 2017.

Il lavoro «libero, creativo, partecipativo, solidale» (citazione di Evangelii Gaudium, n. 192) è il tema centrale che coinvolgerà nei prossimi mesi la Chiesa italiana e, in particolare, la pastorale sociale. L’obiettivo, come si legge nel Documento preparatorio, è quello di «dare un contributo all’intera società italiana per uscire dalla crisi in cui versa», con attenzione particolare ai giovani e a tutte quelle situazioni di mancanza di lavoro (e di lavoro dignitoso!) di cui il Paese e le singole famiglie soffrono. Precisano infatti gli organizzatori: «Vogliamo stare vicini a quanti soffrono per aver perso il lavoro o perché non riescono a trovarlo. Ma vogliamo anche e soprattutto cercare soluzioni e avanzare proposte per il mondo del lavoro. Seguendo l’indicazione di Papa Francesco, l’obiettivo è quello di “aprire processi” che impegnino le comunità cristiane e la società italiana a rimettere il lavoro al centro delle nostre preoccupazioni quotidiane a motivo della ineliminabile dimensione sociale della evangelizzazione (Evangelii Gaudium, cap. IV)».

Diversi i registri che saranno usati nella preparazione e nella celebrazione della Settimana Sociale: denuncia delle situazione di precarietà e di ingiustizia sociale che ancora esistono, ascolto e narrazione di come è vissuto il lavoro e di quali forme esso assuma nell’attuale contesto sociale e culturale, l’evidenziazione delle “buone prassi” dal punto di vista lavorativo, la proposta di cambiamenti reali e possibili in linea con il valore umano del lavoro.

 

L’impegno della nostra diocesi

Anche la nostra diocesi si è attivata per offrire il proprio contributo nella fase preparatoria della Settimana Sociale nazionale, in particolare nella ricerca e nella valutazione delle buone prassi di lavoro, eticamente connotate, che si vivono nel nostro territorio. Estendiamo, anzi, l’invito a quanti volessero offrire un proprio punto di vista a segnalare quelle realtà in cui si genera “lavoro buono”, avendo come criterio guida l’attenzione per un lavoro che non sia concepito solo in funzione del guadagno economico, ma che sia anche capace di riconoscere la dignità della persona e delle famiglie dei lavoratori, la responsabilità sociale delle imprese, l’attenzione all’ambiente e ai consumi. Eventuali segnalazioni possono essere fatte contattando l’Ufficio diocesano all’indirizzo email entro il mese di maggio.

Nel frattempo, mentre anche le Commissioni foraniali sono impegnate in questo lavoro di ricerca del “lavoro buono”, due sono gli appuntamenti diocesani che ci prepareranno già prima dell’estate alla Settimana Sociale di Cagliari: anzitutto la festa del lavoro, lunedì 1° maggio a Torre di Mosto, con la Messa celebrata dal vescovo Corrado, preceduta da una proposta formativa con gli operatori pastorali della zona; farà seguito poi il Convegno di Brugnera, organizzato insieme alla diocesi di Concordia-Pordenone, in calendario per le serate del 18, 25, 30 maggio, avendo a tema le nuove prospettive di lavoro – specialmente con riferimento all’industria del mobile – nell’era della digitalizzazione verso la cosiddetta “Industria 4.0”, con tutte le potenzialità e sfide (anche etiche) che ne conseguono.

Nel sito internet diocesano, nella pagina dedicata alla pastorale sociale, sono a disposizione sia i documenti preparatori alla Settimana di Cagliari, sia gli altri sussidi predisposti dall’Ufficio per il lavoro delle Commissioni foraniali.

Dunque la Settimana Sociale, corroborata dalle indicazioni di papa Francesco in Evangelii Gaudium, ci sprona ad un nuovo e deciso impegno sociale ed ecclesiale per garantire la giusta dignità a chi lavora e, ancor di più, a chi oggi non lavora. E noi, nella misura del possibile, non vogliamo rinunciare a cogliere l’opportunità.

 

don Andrea Forest
Delegato per la pastorale sociale




 
 
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