Fondo di Solidarietà
 

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Il Fondo di Solidarietà ha aiutato molti grazie all'8 per mille

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pubblicato giovedì 10 giugno 2010



"Perché destinare l'8 per mille alla Chiesa cattolica?" Perché ogni cambiamento umano avviene attraverso l'impegno degli uomini. Se quindi non ci si mette in gioco siamo anche responsabili dell'immobilità.

La Chiesa tutti i giorni si mette in gioco esponendosi e agendo con atti di concreta solidarietà per le persone. La Chiesa non è solo un gruppo di uomini e di donne che si sono offerti al Signore, ma la Chiesa è il Popolo di Dio, cioè tutti noi.

Ma cosa sta succedendo alla solidarietà? La mia cassetta postale e anche quella elettronica si è arricchita negli anni di sempre nuove iniziative solidali, oltre a ciò la televisione fa la sua parte per illustrare questo o quel tal progetto, evidenziando tutto il bene possibile di ogni iniziativa. Dietro a quella lettera, a quella proposta c'è qualcuno che ci ha lavorato sopra, che ha cercato le parole giuste per sensibilizzare le coscienze, qualcuno che s'impegna attivamente. Dietro a quella lettera c'è tutto un mondo, spesso fatto di volontari veri, silenziosi, di persone che nel quotidiano si adoperano per gestire, con risorse scarse, bisogni rilevanti a cui non si riesce a far fronte come si vorrebbe e dovrebbe.

Eppure quasi sempre cestiniamo il tutto, soprattutto a causa della sfiducia generata da casi di abuso della solidarietà.

Per questo il Fondo di solidarietà, attivato dalla diocesi destinando ad esso una cospicua somma derivante dell'8 per mille, ha scelto fin da subito la strada della comunicazione e della trasparenza.

Più volte, la solidarietà, in questo anno di attività, si è fatta presente, ma il problema continua a permanere e molte sono ancora le persone che necessitano di vero aiuto. Le amministrazioni comunali non riescono a sostenere il peso delle moltissime richieste e il rigore amministrativo a volte no n consente un repentino intervento, così come facciamo noi, e soprattutto un servizio che possa essere anche educativo.

I volontari dei centri d'ascolto Caritas anche su quest'ultimo versante, su quello prettamente educativo stanno facendo moltissimi passi e, per ogni contributo erogato dal Fondo di solidarietà, è sempre presente qualcuno che aiuta veramente il beneficiario a gestire al meglio le risorse date affinché i denari siano impiegati per i bisogni primari.

La solidarietà offerta per mezzo del nostro modo di operare non si limita raccogliere e destinare risorse, ma vuole anche generare comprensione, educare chi non riesce da solo alla miglior gestione familiare. È quindi un servizio anche di accompagnamento, di reale e concreto confronto con chi nel bisogno, per individuare sbocchi e possibili strade che possono generare una modifica della situazione in essere.

I volontari dei centri d'ascolto sanno anche che non si può operare da soli ma che l'integrazione tra tutti i servizi presenti in un territorio è cosa necessaria, ciascuno con il suo ruolo e competenza, senza prevaricazioni, senza delegittimazioni ma agendo con assoluta reciprocità.

In più articoli apparsi su L'Azione abbiamo esposto come le vittime di questa situazione economica appartengono esclusivamente alle categorie sociali più emarginate, ma ciascuno di noi all'improvviso può ritrovarsi ad affrontare una difficoltà economica fin prima impensabile. Abbiamo anche sottolineato come la crisi economica si sia generata non solo da aspetti legati al mercato ma anche e soprattutto da aspetti valoriali in cui speculazione, ricerca del guadagno facile e immediato abbiano minato le basi di un quieto e onesto vivere sociale.

Oggi aggiungiamo come gli aspetti legati al cambiamento della situazione in essere dipendono anche e soprattutto da noi, da ciascuno di noi e da quanto si riesce a mettere in gioco per attuare reali modifiche ad un sistema.

Quindi perché dare l'8 per mille alla Chiesa? Proprio per generare e aiutare il cambiamento, per esprimere e comprendere con un gesto che è possibile fare qualcosa, che per cambiare è opportuno dare fiducia agli uomini, a quegli uomini che si mettono in gioco per offrire solidarietà.

Se le parole non bastano, i numeri dicono il resto e testimoniano uno dei tanti impegni cui la Chiesa con il suo agire fa fronte. I numeri del Fondo straordinario di solidarietà per chi ha perso il lavoro quindi ci dicono:

  • 106.434 euro dell'8 per mille destinati dalla diocesi al Fondo;
  • oltre 70 volontari impegnati;
  • 255 richieste valutate;
  • 184 richieste valutate positivamente;
  • 224.800 euro erogati;
  • 1.147 euro mediamente erogati per richiesta soddisfatta.

La nostra firma nella casella dell'8 per mille darà energia al cambiamento, al nostro modo di voler essere partecipe.

Giovanni Sallemi




(da L'Azione, n. 23 del 6/6/2010)




 
 
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