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Fondo di solidarietà: coinvolti i sindaci

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pubblicato lunedì 14 febbraio 2011



Ha operato a pieno ritmo per venti mesi il Fondo straordinario di solidarietà (FdS) per chi perde il lavoro istituito dalla diocesi. E ora, in sede di bilancio, si avvia ad aprire un nuovo capitolo finalizzato a tessere nuove collaborazioni.

Saranno i 46 sindaci dei comuni che rientrano nel territorio della Chiesa di San Tiziano ad essere interpellati. La decisione è stata presa nel recente incontro tra il Consiglio diocesano di gestione, il Vescovo e i volontari della Caritas che si occupano di interloquire con quanti hanno perso il lavoro e di raccogliere le loro domande di accesso al Fondo.

«Abbiamo deciso di scrivere una lettera - spiega il presidente del Consiglio diocesano del FdS, Giovanni Sallemi - ai sindaci per informarli del numero di cittadini del proprio comune che abbiamo aiutato con i soldi erogati dal FdS e per chiedere un incontro con loro. L'obiettivo è quello di evidenziare le difficoltà, chiedere alle amministrazioni comunali se possono fare di più e, se ciò non è possibile, ragionare su ciò che possiamo fare insieme.

Il Fondo, infatti, riceverà certamente nei prossimi mesi nuove risorse, ma anche queste sono destinate ad esaurirsi. Per molte famiglie, invece, la situazione di difficoltà economica si protrarrà».

«In questi anni - ha ricordato il direttore della Caritas, don Ferruccio Sant - sono stati fatti grandi passi in avanti nella collaborazione con le amministrazioni, ma molto c'è ancora da fare. Il nostro vuole essere un dialogo sincero che cerca di trovare soluzioni in un cammino fatto insieme».

«Quello che noi possiamo dare come Chiesa - ha sottolineato il vescovo Corrado - attraverso il FdS è un contributo simbolico che non vuole risolvere il problema ma è importante nel suo valore e nel suo significato».

Trecentosei sono state le domande accolte su 296 richieste ma ciò non significa che la voce degli esclusi sia rimasta inascoltata.

«Chi non ha avuto accesso al FdS - ha spiegato il consigliere Tiziano Mazzer -, perché non aveva i requisiti necessari, è stato inviato al Centro di ascolto della propria diocesi per ottenere ugualmente degli aiuti, ad esempio con la consegna della borsa viveri».

Dall'incontro è infine emersa la proposta di organizzare un convegno a livello diocesano per far conoscere a tutti i dati e l'attività del FdS e rilanciare l'iniziativa avviando inoltre la riflessione alla costruzione di nuovi stili di vita. L'appuntamento sarà fissato con tutta probabilità nella seconda parte della Quaresima.

Gerda De Nardi




(da L'Azione, n. 6 del 13/2/2011)




 
 
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