Fondo di Solidarietà
 

carattere piccolo carattere normale carattere grande

Percorsi per la Chiesa e anche per la società civile

Mostra tutti gli articoli sul Fondo di Solidarietà


pubblicato domenica 15 maggio 2011



«Abbiamo proposto un'analisi e una riflessione sull'iniziativa del Fondo straordinario per effettuare uno sguardo in profondità sulla nostra realtà locale, arrivando quindi ad alcune proposte e suggerimenti di carattere pastorale. Anche se martedì sera c'è chi ha fatto notare che esse possono essere iniziative valide e praticabili non solo in ambito ecclesiale, ma anche nella società civile».

Così spiega Nando Checchin, uno dei consiglieri del Fondo diocesano di solidarietà, le ragioni della realizzazione del documento "Percorsi di solidarietà" elaborato sulla scorta dell'esperienza fatta in questi due anni.

«L'analisi della situazione - considera Checchin - che ha motivato la nascita del Fondo ci ha portato a constatare che la crisi è generalizzata, ma anche che le prospettive non sono ancora chiare, poiché le situazioni di difficoltà permangono. Ciò è dovuto a cause che non sono solo legate alla crisi finanziaria, poiché il nostro Paese si rivela particolarmente debole, a causa del debito pubblico, dei ritardi nella ricerca, nelle carenze delle infrastrutture».

Checchin ha presentato i suggerimenti pastorali inseriti nel documento, cose concrete per riuscire ad agire dentro la realtà locale: la volontà di consolidare e confermare l'esperienza del Fondo per gli aspetti relazionali ed organizzativi che la caratterizzano; una sensibilizzazione delle comunità sul valore dalla solidarietà; la promozione della sobrietà attraverso la pratica di "nuovi stili di vita"; la sensibilizzazione dell'opinione pubblica, a partire da quella ecclesiale, «perché - aggiunge Checchin - le grandi scelte non vengono fatte finché non viene una sollecitazione dal basso»; la diffusione della Dottrina sociale della Chiesa, strumento prezioso per far ma turare una capacità di discernimento; infine la necessità di procedere con una pastorale «come si è riusciti a fare in questa occasione. E ci auguriamo che i contenuti di questo documento possano essere oggetto di approfondimento e confronto, in modo che possano diventare patrimonio tutti gli ambiti della pastorale».

Checchin non nasconde la sua delusione nel constatare una limitata presenza, martedì sera a Conegliano, di amministratori locali, come anche di imprenditori, di rappresentanti del mondo bancario. Resta quindi da perseguire l'obiettivo di raggiungere le realtà extraecclesiali per raccordarsi e collaborare, come è avvenuto nei vari incontri effettuati con le amministrazioni locali.

«Anche perché il Fondo non può durare per sempre - spiega Nando Checchin -. Ed è indispensabile una collaborazione a più livelli, ciascuno nel proprio ruolo. Ciò potrebbe essere di aiuto anche per un coinvolgimento dei beneficiari in qualche piccola attività di utilità sociale, anche per motivi educativi. Tra l'altro, questa esperienza ci ha fatto comprendere come ci sia una grande necessità di educazione alla gestione delle proprie risorse».

Franco Pozzebon




(da L'Azione, n. 22 del 15/05/2011)




 
 
Diocesi di Vittorio Veneto © 2006-2024 - revisione: 12/05/2009info sui cookie  -  contattateci