Fondo di Solidarietà
 

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Fondo di solidarietà, si continua

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pubblicato domenica 15 maggio 2011



«Pensando a due anni fa, quando abbiamo avviato il Fondo straordinario di solidarietà per chi ha perso il lavoro, non avrei mai immaginato una ricaduta tanto bella e positiva!». Parola di Vescovo che, nel presiedere la serata per il secondo compleanno del Fondo istituito dalla Diocesi di Vittorio Veneto, ha richiamato l'importanza dell'operato svolto dai volontari dei Centri di ascolto della Caritas e ha sottolineato la finalità educativa dell'iniziativa.

Quasi 400 mila euro sono stati consegnati in questo biennio nelle mani di 346 persone bisognose e ad oggi in cassa rimangono 90 mila euro. Davvero pochi se si pensa alle esigenze, tanto che il Fondo necessita di essere rilanciato e consolidato.

Il consigliere del Fondo, Nando Checchin, ha illustrato il documento appositamente pubblicato per far conoscere i dati di due anni di lavoro, avviare una riflessione e condividere alcuni suggerimenti.

Della fondamentale azione di accompagnamento di quanti ricevono il denaro ha parlato il presidente del Consiglio di gestione, Giovanni Sallemi, il quale ha ricordato la tempestività della presa in carico, tanto che dalla domanda alla risposta passano mediamente 37 giorni. Per il futuro auspica invece la crescita di una mentalità di solidarietà e un maggior coinvolgimento delle istituzioni.

Vari gli amministratori presenti alla serata, insieme a sindacalisti, volontari della Caritas e della Pastorale sociale e del lavoro. «I volontari - ha raccontato l'assessore De Vido di Vazzola - dimostrano una delicatezza straordinaria nei confronti delle persone che vengono aiutate, ponendosi con attenzione nei loro confronti e spiegando da dove arrivano i soldi erogati».

«È necessario - ha fatto seguito l'assessore Astolfo di Motta di Livenza - proseguire nella condivisione, dar vita ad un progetto di comunità in cui accanto alle istituzioni e alla Chiesa vengano coinvolti altri soggetti quali associazioni, famiglie, mondo dell'imprenditoria». Sempre la parola coinvolgimento è quella che ha usato l'assessore Battistella di Mareno di Piave per tessere rapporti con chi è in difficoltà, in primis gli immigrati.

Di relazione e coordinamento ha riferito il direttore della Caritas diocesana, don Ferruccio Sant: relazione che, grazie ai Centri di ascolto, continua anche dopo l'erogazione del contributo, e coordinamento della parte ecclesiale con amministrazioni pubbliche, enti e istituzioni. L'educazione alla solidarietà e alla sobrietà, ha concluso il vicario generale monsignor Martino Zagonel, non è compito esclusivo della Chiesa, ma di chiunque abbia a cuore l'uomo.

Gerda De Nardi

 

 

(da L'Azione, n. 22 del 15/05/2011)




 
 
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