Fondo di Solidarietà
 

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L'aiuto della Diocesi per chi perde il lavoro

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pubblicato lunedì 6 aprile 2009



La crisi avanza e fa strage soprattutto di posti di lavoro. Per questo il Fondo di solidarietà che la Diocesi sta organizzando punta ad alleviare questa precisa ferita: la perdita del lavoro. Non è l'unica causa delle sofferenze che molte famiglie sopportano in questo periodo, ma è certamente la ferita più dolorosa. Il lavoro è, per la maggior parte delle persone, l'unica fonte di reddito e, quando viene meno, la situazione si fa drammatica.

In concreto la Diocesi, attraverso la Caritas e la Pastorale sociale e del lavoro, intende dare un aiuto a chi perde il lavoro, dando un sussidio economico del tutto gratuito, che può essere offerto una tantum (massimo mille euro) oppure in rate mensili per una durata massima di 4 mesi e con un importo massimo complessivo di 4 mila euro. In casi straordinari il contributo può essere ripetuto per più di 4 mensilità.

L'organizzazione del fondo è ormai a buon punto e il lancio ufficiale sarà fatto lunedì 20 aprile nell'aula magna del Seminario di Vittorio Veneto alle 20.30. A questo incontro sono invitate le parrocchie, i sindaci, gli istituti bancari, i titolari di imprese, i professionisti e tutte le persone che in un modo o l'altro intendono collaborare a questa iniziativa. Domenica 24 maggio è indetta una giornata diocesana di solidarietà per sollecitare tutte le comunità parrocchiali a collaborare per il fondo.

Il fondo funzionerà in questo modo. Chi vuole usufruire del sussidio dovrà fare domanda al Centro di ascolto della Caritas esistente nella propria forania, munito di una presentazione scritta del parroco o di un'associazione ecclesiale o dai servizi sociali del proprio comune. Al Centro di ascolto ci saranno in giorni e in orari determinati degli incaricati che esamineranno le domande e compileranno una documentazione che verrà inviata al Consiglio diocesano del Fondo di solidarietà, formato da alcune persone nominate dal Vescovo. Il Consiglio deciderà quali richieste accogliere e determinerà le modalità dell'intervento di sostegno.

Il senso di questa iniziativa è di affiancarsi ai provvedimenti che doverosamente spettano in primo luogo a chi ha la responsabilità del bene comune, vale a dire i responsabili politici. Il Fondo diocesano vuole essere un segno concreto della carità che anima la comunità cristiana e intende svolgere anche una funzione educativa perché, sollecitando la partecipazione di tutti, stimola la responsabilità sociale dei singoli incominciando da chi si sente meno colpito dalla crisi.

don Giampiero Moret




(da L'Azione, n. 13 del 29/03/2009)




 
 
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