Fondo di Solidarietà
 

carattere piccolo carattere normale carattere grande

Prime richieste al Fondo di Solidarietà

Mostra tutti gli articoli sul Fondo di Solidarietà


pubblicato domenica 7 giugno 2009



Iniziano a pervenire all'Ufficio economato della Diocesi le offerte raccolte il giorno di Pentecoste in tutte le chiese della Diocesi a sostegno del Fondo di solidarietà diocesano e del Fondo di garanzia "Il prestito della speranza" della Cei. Entrambe queste iniziative sono finalizzate ad aiutare, seppure con modalità diverse, le famiglie che si trovano in condizioni di grave disagio per la perdita del reddito causata dall'attuale crisi economica.

Intanto arrivano i primi riscontri dai 13 Centri di ascolto della Caritas diocesana che dallo scorso 25 maggio hanno cominciato a raccogliere le domande di accesso al Fondo. In molti si sono rivolti agli sportelli Caritas - specie nel Quartier del Piave, a Vittorio, a Oderzo e a Motta - ma già al primo vaglio una parte consistente di richieste è stata esclusa per mancanza dei requisiti. Le domande che i volontari Caritas hanno valutato rispondenti al regolamento del Fondo verranno ora vagliate dal consiglio centrale, cui spetta la decisione finale sull'erogazione o meno del contributo a fondo perduto.

A indirizzare le famiglie in difficoltà verso il Fondo di solidarietà sono le assistenti sociali dei comuni e i parroci. Il resto lo fa il passa-parola.

Coloro che non hanno i requisiti per accedere al Fondo vengono indirizzati verso altre forme di solidarietà. A cominciare dal microcredito, sempre promosso dalla Caritas. In alcuni casi vengono interessate le comunità cristiane di appartenenza. In altri ancora i servizi sociali del comune.

«Si stanno creando interessanti collaborazioni con le amministrazioni comunali - spiega monsignor Ferruccio Sant, direttore della Caritas -. Stiamo dando vita a una rete di supporto».

Questo è «il momento in cui la crisi tocca in modo più diretto, quasi cruento, la realtà ordinaria delle famiglie» aveva detto qualche gi orno fa il cardinale Bagnasco aprendo l'Assemblea dei vescovi italiani. La crisi, in altre parole, per i vescovi italiani «sta producendo i suoi effetti più deleteri sull'anello più debole della nostra popolazione. Dalla crisi in corso dobbiamo uscire non con una svalutazione del lavoro, identificato come circostanza casuale e fortuita, ma con la riscoperta del legame imprescindibile dell'uomo con il lavoro».




(da L'Azione, n. 26 del 07/06/2009)




 
 
Diocesi di Vittorio Veneto © 2006-2024 - revisione: 12/05/2009info sui cookie  -  contattateci