Pastorale della famiglia
 

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Nuovo approccio all'amore

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pubblicato mercoledì 31 gennaio 2007



Alla conclusione di un convegno sulla famiglia e in riferimento all'azione pastorale a suo favore mi ritrovo, in tutti questi anni, con due sentimenti che costantemente affiorano: un sentimento di gratitudine verso tutti coloro che hanno operato per la buona riuscita dell'esperienza e un sentimento di rammarico per l'enorme ricchezza che poteva essere goduta da tante altre coppie e famiglie. Così è stato anche al termine di questo nostro convegno "Tutti dicono I love you… Sappiamo ascoltarli?".

Mi sembra che la domanda posta nel titolo "...Sappiamo ascoltarli?" può trovare alcune indicazioni e orientamenti che, per lo meno, favoriscono l'accoglienza e la comprensione di tale interrogativo. Li presento così, quasi come degli slogan, non come lettura definitiva ma come intuizioni personali e considerazioni che ho ritrovato dentro di me dopo le due giornate di ascolto e, in particolare, dopo l'intervento conclusivo del nostro Vescovo.

Eros, ben tornato a casa. Dell'amore l'aspetto erotico è ciò che risalta maggiormente e ha presa immediata, anche troppo precoce su ciascuno, nessuno escluso. Ebbene noi siamo chiamati a crescere nella convinzione, il Papa attuale in questo ha dato un grande contributo, che la dimensione erotica dell'amore nella comunità ecclesiale non è un aspetto sopportato, guardato a vista con sospetto quasi che, se non ci fosse sarebbe meglio. Dopo secoli di sola difesa della "bella virtù", dopo decenni di assoluto silenzio sul valore dell'amore in tutte le sue dimensioni, le comunità cristiane e, in esse, soprattutto le famiglie, sono invitate a creare atteggiamenti, linguaggi, strumenti culturali e catechetici per ridare il benvenuto all'eros. Magari imparando qualcosa anche dalle canzoni di Fabrizio De Andrè...

Nella vita ricevere non è meno divino di donare. Partiamo dalla coscienza del nostro profondo e innato bisogno di essere amati: Tagore direbbe della nostra vocazione ad essere mendicanti di amore. La necessaria e importante educazione alla gratuità, al vivere la vita come un dono, abbia come base fondamentale la netta percezione che tutto nasce dalla fame di amore presente in ciascuno e in tutti. È questa "fame" il motore che ci mette alla ricerca dell'Altro e degli altri e, magari attraverso un lungo percorso di esperienze e di purificazione, ci permette di giungere alla gioiosa scoperta che cantano i bambini de La Nostra Famiglia: "Amati amando!".

Comunità cristiana come "Istituto scolastico per acquisire competenza in umanità". La competenza fondamentale che siamo chiamati, come Chiesa e come educatori, ad acquisire con maggior impegno è quella di essere sempre più "esperti di umanità", rinnovando non solo le indicazioni raccolte nel magistero del Concilio Vaticano II, ma dando valore all'intuizione fondamentale che ha dato origine all'esperienza conciliare, quella di avvicinare maggiormente la Chiesa all'umanità di oggi, mostrando (facendo vedere!) la validità della sua dottrina piuttosto che rinnovando condanne. In questo, la vita quotidiana delle famiglie, può essere già un grande insegnamento che segna le dinamiche di una parrocchia...

Siamo per l'ecologia dell'ambiente ma, prima ancora, per l'ecologia nelle relazioni con le persone, il tempo e le cose. Un bel no - con i fatti - ad ogni forma di idolatria, banalizzazione, indifferenza. Nella mentalità corrente, più che nel Magistero della Chiesa, si è costruita una grande muraglia per difendersi dall'ateismo, mentre per le porte, le finestre e le fessure delle case - canoniche comprese - sono entrate tante forme di idolatria, di superficialità e di indifferenza. Sobrietà, risparmio energetico, genuinità, sono qualità della vita in relazione, prima che dell'ambiente...

Per ultimo, ma posto come punto di forza indispensabile per vivere e comunicare quanto scritto precedentemente, l'urgente necessità di famiglie realmente e costantemente soggetto di ricerca e di azione culturale (soprattutto nei confronti dei propri figli), sociale (soprattutto con l'attenzione al proprio territorio), pastorale (rese capaci di azione pastorale, non necessariamente strettamente parrocchiale).

Tutto questo è possibile? Se le più di 150 famiglie (forse una per parrocchia della diocesi?) presenti nelle due giornate di convegno restano in rete, c'è molto di bello da sperare…

don Roberto Camilotti




(da L'Azione, n. 3 del 21/01/2007)






 
 
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